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  • Immagine del redattoreBarbara Baffetti

LEA E UN AMORE DA RICORDARE

Lea sta al telefono con un’amica quando entra mamma nella sua cameretta e si siede sul letto. Marco gioca tranquillamente con le costruzioni e papà deve ancora terminare il lavoro ed è collegato per l’ennesima riunione in videoconferenza.


Da quando è cominciata la quarantena, i genitori di Lea hanno cercato di darsi il cambio con lei e suo fratello, per non lasciarli troppo soli; entrambi lavorano e restando a casa hanno dovuto comunque proseguire la propria attività. Ci sono stati momenti in cui Lea si è sentita sola, ma poi ha capito che mamma e papà, stanno davvero facendo del loro meglio per fronteggiare la situazione. Ora, con la collaborazione di tutti, hanno trovato un po’ di equilibrio nel gestire il tempo e le varie attività.

Al termine della telefonata, Lea è impaziente di comunicare alla mamma quanto saputo da Anna. L’amica le ha detto infatti che sua nonna è stata ricoverata in ospedale per molto tempo; ha avuto tanta paura di non rivederla, ma finalmente è arrivata la buona notizia del suo rientro a casa.

“Sono proprio felice per Anna e la sua famiglia; questo però mi ha fatto pensare a nonno Giuseppe. Sono già tre anni che non c’è più e a volte non mi ricordo bene com’era stare con lui; è una cosa che mi rende triste”, dice Lea alla mamma.

“Nonno Giuseppe io non lo ricordo proprio”, dice Marco con la faccetta improvvisamente seria.

“Aspettate bambini; non vi dovete rattristare! Le persone che abbiamo amato restano dentro di noi anche quando tornano in cielo dal Padre. Tuttavia possiamo sentirle più vicine pensando alle cose che ci univano.

Bisogna ricordarle soprattutto a chi ci ha trascorso meno tempo di noi”.

“Come è successo a me con nonno Giuseppe”, dice Marco con sguardo attento.

“Esattamente; proviamo dunque a ricordarlo insieme, aprendo l’album di famiglia e raccontandoci un po’ quello che di bello eravamo soliti fare con lui e anche gli insegnamenti che ci ha lasciato”, prosegue mamma.


Passano così un’oretta nel mezzo del pomeriggio; quando papà entra in cameretta, li trova sommersi di foto con nonno Giuseppe. I bambini aggiornano il padre su quanto fatto, mentre lui ascolta il racconto del bel pomeriggio che hanno trascorso.

“Sai papà, io proprio non lo ricordavo nonno Giuseppe e non ricordavo neppure com’era felice che io fossi nato e quanto mi amasse? Per fortuna Lea e mamma mi hanno aiutato”, dice felice il piccolo Marco.

“Mmmh …. sai cosa mi fa venire in mente questa cosa? “, prosegue il papà.

Moglie e figli lo guardano interrogativi e allora lui continua: “Mi ricorda il Vangelo di questa domenica in cui Gesù, prima di tornare in cielo con il Padre, lascia ai suoi discepoli l’incarico di ricordare al mondo quanto ci voglia bene”.

“Davvero? Mamma e Lea come i discepoli?”, dice stupito il bimbo.

Gli altri si mettono a ridere un po’ e mamma invita a leggere insieme il brano per capire meglio cosa intenda papà.

Aperta la bibbia inizia così:


In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».





“Ho capito cosa volevi dire papà!”, sostiene felice Lea

“Io invece non ho capito, a parte il fatto che Gesù ha detto di nuovo che sarà con noi per sempre ….forse sapeva che i suoi discepoli erano un po’ testoni”, interviene Marco.

Mamma e papà ridono dell’espressione schietta usata dal bambino e dicono:

“Gesù sapeva che i suoi discepoli avevano bisogno che dicesse loro ancora una volta che non li avrebbe lasciato soli. In fondo li stava salutando ed era un momento un po’ difficile per tutti. E poi sapeva che quelle parole sarebbero giunte anche a noi e ci avrebbero dato coraggio nei momenti tristi”.

“Ok; ma tu Lea cosa hai capito? Che c’entra con te, mamma e nonno Giuseppe questo Vangelo?” insiste Marco

“C’entra eccome!”, esclama Lea e poi prosegue “Io e mamma ti abbiamo raccontato il bene che ti voleva nonno quando tu non riuscivi a ricordarlo; praticamente abbiamo fatto quello che Gesù ha chiesto ai suoi discepoli di fare nel mondo, una volta che Lui se ne fosse tornato in cielo: andare e ricordare a tutti quanto bene ci vuole!”

“Bravissima Lea; è proprio quello che volevo dire. Gesù supera ogni barriera per portare il suo amore, ma ha bisogno anche del nostro aiuto; per questo nel giorno dell’Ascensione al cielo, invia i discepoli. L’amore va portato a tutti, soprattutto a chi si è sente solo o in difficoltà”, conclude il papà.

“Come Anna e sua nonna in ospedale …”, prosegue Lea.

“Esattamente! Non dimentichiamo che ognuno di noi può ricordare agli altri quanto Gesù lo ama”, dice papà.

“E ora ragazzi veniamo a voi: chi in questi giorni vi ha portato Gesù anche se eravamo tutti chiusi in casa?”, chiede mamma.

“Imma la super catechista e i nostri mitici don, sempre in collegamento con noi”, dice Lea

“Il Papa che prega tanto tutto il giorno…”, aggiunge Marco

“E anche voi, mamma e papà, che ci avete seguito nella lettura dei Vangeli e in questo nuovo modo di incontrarci con Gesù”, continua Lea.

“Grande. Ora ho capito anch’io. Ma il battesimo invece chi ce lo ha portato?”, chiede Marco in modo buffo.

“Quello lo avete già ricevuto. È un dono che vi è stato fatto quando eravate ancora molto piccoli e che forse non ricordate. Che ne dite se, come per nonno Giuseppe, andiamo a sfogliarci l’album di quel giorno e vi raccontiamo un po’ di quello che è successo e di come siete diventati ufficialmente parte del popolo dei figli di Dio?”, chiede mamma.



Lea e Marco annuiscono felici e il resto della giornata passa proprio così: alla scoperta di quel primo incontro ufficiale con Gesù, quando anche a loro ha detto “Sarò con voi per sempre”.

È sera ormai quando mamma e papà ricordano ai bambini che l’indomani potranno andare a Messa. La catechista Imma ha fatto sapere che sarà una celebrazione all’aperto anche per festeggiare la settimana della Laudato sì, un documento del Papa che parla dell’amore per il Creato. Ha pure inviato un filmato da vedere insieme.

Lea e Marco battono le mani felici: “Finalmente torniamo da Gesù e lo facciamo in mezzo alla natura …. tutte le creature insieme a far festa al Signore!”





RICORDARE- IO SONO CON VOI – ANDARE


Nella solennità dell’Ascensione torniamo a celebrare Messa nelle nostre parrocchie; il percorso in famiglia però continua e accompagna i bambini in questa nuova fase. Il Vangelo di questa domenica ci permette ancora una volta di sottolineare la presenza di Gesù nelle nostre vite, anche grazie alla mediazione di alcuni importanti testimoni. Ognuno di noi ricorda il luogo e il tempo in cui ha incontrato il Signore, ma anche la persona che per prima glielo ha annunciato. Sempre in quest’ottica il brano può risultare uno stimolo per parlare con i bambini del dono del Battesimo.


UNA STORIA D’AMORE


Ricordiamo con i nostri ragazzi quando e perché abbiamo scelto di chiedere per loro il Battesimo; facciamo memoriale di quel giorno attraverso foto, video e racconti. Lasciamo poi che siano loro a scegliere la foto che preferiscono tra quelle a disposizione e insieme incorniciamola su un cartoncino dove scriveremo:

“L’INIZIO DI UNA GRANDE AMICIZIA”.

Un gesto semplice che ricorderà ai più piccoli l’avvio di quella che è UNA LUNGA STORIA D’AMORE.




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1 Comment


laura salaris
laura salaris
May 04, 2021

Ciao bellissimo racconto lo leggerò ai bambini del catechismo. Grazie mille

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