È sabato mattina quando, mentre Lea è chiusa in camera sua, la finestra sbatte improvvisamente insieme alla porta. La bambina e il fratellino che è con lei, sussultano sulla sedia e si guardano un po’ sorpresi e spaventati. La mamma, rientrando dalla spesa, dice che fuori si è alzato un gran vento. È solo nel pomeriggio che la burrasca pare calmarsi, lasciando il cielo di un bell’azzurro.
Papà e mamma annunciano ai bambini di mettersi le scarpe da ginnastica per andare nel parco vicino casa a farsi un corsetta. Marco si lamenta un po’, perché ha appena iniziato a giocare con il videogioco ma i suoi sono irremovibili: “Forza pigrone; hai tanto atteso il tempo di uscire e ora non vuoi più farlo? So che non ti va molto di mettere la mascherina ma abbiamo già parlato di questo e inoltre vedrai che il sole e l’aria ti faranno bene”.
Così i due bambini escono con i genitori verso il parco; lì fanno una lunga passeggiata.
Mentre stanno camminando Lea dice alla mamma:
“Sai che è veramente molto bello mamma camminare qui in mezzo al verde; ora poi che il vento forte di stamattina si è calmato mi piace ancora di più”.
“È vero Lea. Ditemi un po’ voi due: cosa sentite intorno a voi?”, chiede mamma
“Meno confusione del solito?”, risponde Marco
“E poi?”, insiste mamma
“Un venticello che accarezza le guance e il sole che ci scalda il corpo”, risponde chiudendo gli occhi Lea.
“A me tutto sembra più chiaro; la luce mi pare fortissima”, prosegue Marco.
“State bene?”, chiede papà.
“Si molto bene! Prima non volevo uscire e invece ora mi sembra davvero di essere più energizzato…”, risponde il bambino.
Tutti si mettono a ridere, mentre mamma corregge il piccolo: “Energico, non energizzato!”
“Non so come si dice; sono piccolo io! Però so che ora ho una gran voglia di correre!”, risponde il bambino che inizia una lunga corsa in cui coinvolge felice anche la sorella.
È nel parco che incontrano Mia; aiutata dalla sua mamma, si muove per il parco con la sedia a rotelle e si gode un po’ di sole e aria. Anche lei dice che la luce e il calore del sole le hanno messo allegria. Un saluto veloce e poi tutti rientrano a casa.
Sta per cominciare il collegamento con Imma e il catechismo online e quindi tutta la famiglia si mette davanti al computer. La super catechista saluta bambini e famiglie e legge per tutti loro il Vangelo della domenica di Pentecoste.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
“Bene bambini; il Vangelo di oggi ci racconta di quando dopo cinquanta giorni dalla sua Resurrezione, Gesù invia agli apostoli ancora chiusi e spaventati nel Cenacolo, qualcuno che dia loro coraggio e li svegli un po’ ricordandogli la loro missione”, spiega Imma.
“Quindi lo Spirito Santo è come un vento leggero?”, chiede Lea
“Lo Spirito Santo è l’amore che Gesù e il Padre si vogliono ed è così tanto che invade il mondo e arriva fino a noi per darci coraggio, esattamente come ha fatto con gli apostoli”, dice Imma.
“Ma quindi gli apostoli poi escono dal cenacolo?”, chiede Marco
“Esattamente; una volta che lo hanno ricevuto, abbandonano ogni paura e iniziano la loro missione”, dice Imma e poi prosegue, “Lo Spirito Santo è davvero creativo e si presenta in tante forme. Pensate che nella Bibbia si parla di lui come di un vento impetuoso, ma anche come di una brezza leggera e poi di un fuoco che scalda e dona vigore e ancora di una colomba. Insomma a seconda dei bisogni Lui c’è e ci tiene uniti a Gesù, donandoci nuova energia!”
“Ma allora la brezza di oggi era lui!”, esclama stupito Marco.
Imma chiede spiegazioni ed è Lea a raccontare quanto vissuto nel pomeriggio e come la brezza, il calore del sole e lo stare con i genitori abbia dato nuova forza a tutti loro.
Imma sorride e anche mamma e papà:
“In effetti con lo Spirito Santo funziona proprio così; si scoprono energie che non pensavamo di avere e anche nuovi modi di amare chi è intorno a noi, ci si sente più leggeri o più forti a seconda di ciò di cui abbiamo più bisogno”
“Eccezionale! E quand’è che viene?”, chiede Marco.
“Lo abbiamo ricevuto tutti il giorno del nostro battesimo, ma a volte ci dimentichiamo di chiedergli aiuto”, spiega la catechista.
“Ma allora per un amico così speciale bisognerà fare un festa altrettanto speciale!”, esclama Lea mentre il resto dei ragazzi collegati annuiscono.
“In effetti la Chiesa celebra la discesa dello Spirito sugli apostoli, nella solennità di Pentecoste; tutti i figli di Dio lo attendono come i discepoli nel cenacolo. Mi viene in mente che anche voi bambini potreste predisporre un segno particolare di benvenuto per Lui”.
“Bello Imma; che segno hai pensato?”, dice Lea.
“Perché non costruite una girandola dello Spirito?”, dice la catechista, mentre i ragazzi la guardano interrogativi.
“Prendete del cartoncino e disegnate le sagome dei vari simboli dello Spirito: luce, fuoco, vento, colomba, acqua. Poi ritagliatele e attaccatele a dei bastoncini, tipo gli stecchini da spiedini. Infilateli in una coccia o in un panino rivestito di alluminio e decorate tutto come più vi piace. Potrete usare la vostra girandola come centrotavola la domenica di Pentecoste; oppure sabato notte potete metterla alla finestra accompagnata da una candela, segno che state aspettando la venuta dello Spirito. Che ne dite? Annunciamo o no l’arrivo di questo dono speciale?”, conclude Imma.
I bambini rispondono con un lungo applauso; una brezza di libertà soffia su tutti.
RICEVERE – SPIRITO - DONO
Il nostro cammino con Lea, con oggi si conclude, ma prosegue quello con Gesù nelle nostre vite. In questo tempo difficile, molto è cambiato anche nelle abitudini della nostra famiglia, ma certa è stata la Sua presenza e il dono del suo Spirito. Attraverso il racconto aiutiamo i bambini a intercettare questa vicinanza che scalda, incoraggia, scuote e ci rimette in cammino.
ATTIVITÀ
Come proposto dalla super catechista Imma, creiamo la nostra girandola di famiglia per dare il benvenuto allo Spirito Santo. Costruiamola con i bambini, spiegando loro i simboli che disegneremo e ritaglieremo. Una volta pronta, nella notte di Pentecoste, possiamo esporla, con una piccola luce, alla finestra di casa.
Sarebbe bello accompagnare questo segno con un piccolo momento di preghiera in famiglia, durante il quale invitare i nostri figli a chiedere ciò di cui sentono più bisogno: coraggio, forza, amore, luce, leggerezza…
GIOCANDO CON LO SPIRITO
Per quest’ultimo incontro con la piccola Lea, abbiamo pensato per i bambini anche un piccolo gioco da tavolo; si può fare usando dei dadi e seguendo le indicazioni riportate nelle caselle. Sarà un modo divertente per giocare e far festa con lo Spirito Santo.
Scarica qui il gioco dello Spirito Santo
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